Prenditi tempo per essere a tempo
Sarà forse tempo di rivedere la nostra idea di tempo? Prendiamoci un attimo di tempo per giocare con la parola tempo.
Un tempo, il tempo fluiva, scandito da albe e tramonti. Non c’era tempo per occuparsi del tempo. Le conquiste, i viaggi, il lavoro nei campi, la vita domestica. Ti prendevi tempo per sedere a tavola e assaporare il piacere di stare insieme. Poi seguiva il tempo della notte e dei sogni che ti portavano lontano, nel tempo dilatato della coscienza.
Oggi il tempo è nemico e dedichiamo tutto il tempo a recuperare tempo, a rincorrere impegni. È una costante lotta al tempo: il tempo che fugge, il tempo che non basta mai.
Il tempo è ritmo, il tempo è respiro, il tempo è qui e ora, nell’istante presente vissuto con consapevolezza e partecipazione totale. Cosa ne dici allora di dedicarti il giusto tempo per leggere questo articolo? In fondo, è in questo breve spazio che stiamo entrando in empatia. Inizia dunque a portare attenzione sul tuo respiro e a lasciarti accogliere dalla poltrona su cui sei seduta/o. Chiudi gli occhi e concediti qualche istante di silenzio fino a che non lo senti espandere fino ad avvolgerti completamente.
Poi lentamente torna qui, dentro queste parole e permetti loro di raggiungerti, dando fiducia all’idea che ti arriverà ciò che è giusto per te in questo momento. Abbandona, se puoi, l’abitudine al giudizio e il bisogno di razionalizzare tutto. La mente ti distrae; vorrebbe sempre portarti su sentieri logici con connessioni reiterate. Stai nello spazio del cuore che sa accogliere, che sa ‘sentire’.
Ora immagina di camminare in un bosco; ascolta i tuoi passi sulle foglie e la terra umida cosparsa d’aghi di pino. Senti il profumo della resina e dei muschi, immagina un cielo terso con grandi nuvole gonfie come pan di zucchero. Una bella brezza che bisbiglia fra le fronde. Visualizza un torrente, i sassi lucidi nel sole. Affidati, lasciati accogliere dall’aria di montagna ed esci dal sentiero. Lasciati guidare dall’intuito finché sentirai una forte commozione: avrai incontrato un albero o un fiore, pronti per il tuo abbraccio. Sicuramente hanno un messaggio per te: loro non chiedono il permesso al tempo di esistere, di fiorire, di affrontare il freddo dell’inverno. Stanno vigili e presenti al fluire della vita. Non ‘devono’ fare nulla, semplicemente esistono.
È proprio questa idea del dover fare che ci rende affannati rispetto al fluire del ‘nostro’ tempo interiore. Mi dirai, sì, sì, belle parole, ma il lavoro, gli impegni, i clienti, gli obblighi, la routine… La società, gli altri insomma. Come a dire: il mio tempo dipende molto da obblighi esterni; non posso farci nulla, se non cercare di essere il più possibile puntuale e affidabile.
Perché non prenderti la responsabilità di cambiare questa prospettiva? Se rimani ancorata/o a un’idea del tempo che deve incastrarsi nel tuo severo ‘scheduling’, vuol dire che in qualche modo stai lottando contro di lui. È difficile certo, soprattutto quando ci sono montagne di cose da sbrigare e l’urgenza aumenta in maniera esponenziale. Così tanto che, a fatica, decidi che per non andare fuori di testa devi trovare del tempo anche per te, per ‘evadere’, per rilassarti. E più lo determini, più sei stanca/o e rimandi perfino i momenti che potrebbero giovare al tuo relax.
In realtà il tempo è neutro. Può essere nemico, può essere un grande alleato. Dipende da noi. Ci hai mai fatto caso? Quando sei felice vola, quando sei triste non passa mai. Già, la gioia, la passione: se all’idea del dovere sostituisci un’energia di piacevolezza, percepirai immediatamente un cambiamento. E vale anche per le faccende domestiche, le commissioni di routine, perfino quelle più tremende burocratiche e fiscali. ‘Mi ci dedico con l’intensità e la consapevolezza del qui e ora e decido di manifestare un’esperienza di valore per ogni gesto che compio nel mio quotidiano’. Farò le cose in maniera precisa, puntuale con un atteggiamento responsabile e appassionato.
La velocità è considerata per molti un fattore d’eccellenza nelle relazioni professionali, eppure a pensarci bene, ciò che conta veramente è l’efficacia di un’azione. Spesso, a voler essere veloci si diventa frettolosi. Se al contrario, siamo centrati su noi stessi, sul nostro respiro consapevole, sapremo affidarci al giusto momento. Solo allora si attiveranno le sincronicità di cui abbiamo veramente bisogno. Facci caso: a volte perdere un treno è un beneficio, a volte addirittura una salvezza. Ricordi la storia di quel film delizioso intitolato ‘Pane e tulipani’? La protagonista non è in tempo e il pullman della gita parte senza di lei. Ma è a tempo per iniziare, tra mille incognite, la sua vita autentica. Essere determinati significa creare nella nostra vita e nelle nostre relazioni professionali la consapevolezza che affaticarsi per ‘essere in tempo’ ci allontana dalla meravigliosa opportunità di ‘essere a tempo’. Il tempo giusto, saggio e soprattutto proficuo. Solo allora nella nostra vita si dischiuderanno opportunità prima impensabili.
Alessandra Chiappero
Scrittrice e coach trasformazionale
www.alessandrachiappero.it